Artisti

Blues Pills

Genere: Blues rock/Hard rock
Paese: Svezia
Etichetta: Nuclear Blast
Anno Pubblicazione: 2014

Un’enorme carica blues rock sostenuta da una voce femminile incredibile. Questo credo sia sufficiente per descrivere l’album di esordio dei Blues Pills. L’attesa per il primo album di questa band era enorme e ascoltandolo troverete abbastanza ragioni per capire da soli il perchè.

Difficilmente impazzisco per un album di debutto. Faccio fatica a fidarmi, ho sempre paura di ritrovarmi con l’ennesimo fuoco di paglia tra le mani. In questo caso però la voglia di ascoltare i Blues Pills era alta tant’è che la prima volta che ho sentito l’album mi sentivo un po’ emozionato. L’album è davvero una macchina del tempo che ti riporta indietro agli anni ’70. La copertina, la voce, la produzione, il suono della chitarra, sono tutti espliciti riferimenti a quel decennio. La cantante, la bellissima Elin Larsson, ricorda vagamente la voce di Janis Joplin e lo stile della band mi riporta alla mente i Jefferson Airplane di Surrealistic Pillow, il tutto mescolato con un pizzico di Hendrix. Credo di aver già sentito l’album almeno quattro volte ed ancora riesce a farmi trovare nuovi stimolanti spunti.

Passiamo a descrivere le canzoni. L’album Blues Pills inizia con la canzone High Class Woman. Il basso e la batteria si levano in un palpito ritmico, impreziosito con alcuni splendidi riff di chitarra. Elin gioca sin da subito a carte scoperte e vince facilmente con la straordinaria potenza della sua voce. Le successive due canzoni, Ain’t No Change (in cui colpisce il grande talento del giovane chitarrista francese Dorian Sorriaux, emulo di Hendrix) e Jupiter continuano con lo stesso taglio rock, potente e duro.

blues pills, album
Blues Pills – La band

Black Smoke facilita nella scanalatura, partendo lentamente prima di dare l’acceleratore una torsione violenta. Questa pista ha alcune delle mia chitarra preferita dell’album, con un sacco di linee di piombo gettati in giro a tagliare il suono.

River e No Hope Left For Me (la mia canzone preferita dell’album) cambiano il registro dell’album, portando l’album a sonorità blues più classiche e tranquille, dando la possibilità di ascoltare la voce di Elin anche in versione più soft. In Astralplane un Sorriaux particolarmente ispirato lascia un’altra grande interpretazione della sua bravura prima della frizzante cover di Gypsy.

Con Devil Man i Blues Pills ricominciano a scatenarsi di nuovo, e, insieme a High Class Woman, l’album torna a toccare picchi altissimi. L’album si conclude con Little Sun, una ballata blues, molto orecchiabile, che ha la capacità di rimanerti in testa per molto tempo anche dopo che è terminata. Probabilmente i Blues Pills hanno scelto questa canzone come finale proprio per questo motivo, per lasciarti la voglia di ascoltare l’album ancora.

Non lo credevo possibile, ma è davvero difficile trovare un difetto a questo album. Dieci canzoni incredibili, perfettamente bilanciate trà blues melodico e rock, che lascia l’ascoltatore sempre in equilibrio emotivo. Una grande versatilità e una potenza musicale incredibile per questa band agli esordi. Questo è un album che nel desolante panorama musicale odierno spicca su tutti gli altri e per tutte le giuste ragioni. Blues Pills è un album stimolante, intelligente, e molto ben eseguito, ma penso che quello che lo distingue è che è eccitante. In questo momento come questa band ci sono solo The Bellrays e poco altro, e se questa è una cosa buona o cattiva solo il tempo potrà darci la risposta, ma una cosa è certa, questa è musica di altissimo livello. Mi rimane solo una domanda a cui non ho saputo dare risposta, si può contribuire all’evoluzione della musica, se si riproducono fedelmente ritmi e tempi passati?

Blues Pills – Soundtrack

  1. High Class Woman
  2. Ain’t No Change
  3. Jupiter
  4. Black Smoke
  5. River
  6. No Hope Left For Me
  7. Devil Man
  8. Astralplane
  9. Gypsy (CHUBBY CHECKER cover)
  10. Little Sun

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio