BIENNALE ARTI VISIVE 2017: UNA BIENNALE DA RICORDARE
La 57ma edizione della Biennale Arte di Venezia è stata curata da Christine Marcel. Questa esposizione si è articolata attraverso nove capitoli, in particolare 2 ai Giardini della Biennale e 7 tra arsenale e Giardino delle Vergini. Un’edizione che ha visto 120 artisti invitati – di 51 nazionalità diverse – e 103 partecipanti per la prima volta.
Il leone d’oro è stato assegnato al Padiglione Germania mentre il Padiglione Brasile ha ricevuto una menzione speciale.
Questa edizione della Biennale, dal titolo VIVA ARTE VIVA, è stato uno degli appuntamenti più importanti del mondo del’arte.
85 sono state le partecipazioni nazionali nei Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico veneziano. Ci sono state delle new entry come Antigua e Barbuda, Kiribati e Nigeria.
Una Biennale davvero speciale in cui il racconto della vita è stato al centro dell’esperienza artistica. Al centro di tutto vi sono i libri che, da sempre, sono stati fonte d’ispirazione ed è per questo che sono stati esposti quelli di John Latham – enciclopedie bruciate – e di Abdullah al Saadi – codici criptici – per finire con i libri di Hassan Sharif posizionati in modo tale da sembrare merce di magazzino.
La scelta più sbalorditiva è stata quella del Padiglione Italia, curato dall’italiana Cecilia Alemanni, intitolato “Il mondo magico” che trae ispirazione da un libro di Ernesto de Martino. In questo padiglione sono state proposte opere che ritraggono Cristo in versione “mummia”, opere realizzate da Roberto Cuoghi. Il percorso è continuato con “La fine del mondo” di Giorgio Andreatta Calò per terminare con una video installazione di Adelita Husni Bey.
Una edizione da ricordare in attesa della prossiam Biennale Arti Visive 2019.