
Storia della Radio
Storia della Radio in Italia.
La Radio ha la sua storia ed è una storia italiana. La radio è il prodotto di una serie di esperimenti e scoperte avvenuti verso la fine dell’Ottocento. Questi esperimenti dimostrarono la possibilità di inviare onde elettromagnetiche sfruttando l’aria come mezzo di trasporto. Una scoperta che all’epoca era a dir poco rivoluzionaria.

Facciamo un salto indietro nella storia della radio, nel lontano 1895, e pensiamo a Guglielmo Marconi, al telegrafo e alla sua prima prova di trasmissione. Questo esperimento gli permise di trasmettere segnali, prima in posti vicini, e successivamente dall’altra parte del mondo. Da sottolineare il fatto che, Marconi, trasmise soltanto segnali senza che questi dessero vita ad alcun suono. Molti non sanno che Nikola Tesla fu uno dei primi ad usare un apparato che conteneva tutti gli elementi presenti nei sistemi radio, prima che si sviluppassero le valvole termoioniche.
La radio dovette aspettare che passassero diversi anni prima che di diventare un vero e proprio mezzo di comunicazione di massa, tanto che nel 1921 venne fondata, in Gran Bretagna, la più antica radio, la BBC ancora oggi esistente. Questo nuovo tipo di comunicazione riscosse gran successo e gli venne affidato il nome di broadcasting.
Radio – Trasmissioni in AM
Nei primi decenni di vita le trasmissioni avvennero in modulazione AM. Questo fu il punto di partenza per la diffusione di due modelli di radio, il primo legato all’ambito privato che si finanziò con la pubblicità mentre il secondo fu di tipo monopolistico, ovvero affidato allo Stato.
La storia della Radio in Italia
Alla Radio il primo discorso in Italia ebbe luogo il 6 ottobre 1924. La voce era quella di una giovane donna di nome Maria Luisa Boncompagni (ascolta qui l’audio originale di quella prima trasmissione alla radio). Durante gli anni ’30, in Italia, le trasmissioni radio divennero mezzo di propaganda fascista tanto da far trasmettere i discorsi del Duce in tutte le piazze del paese e creando, così, il mito di Mussolini.
La radio con lo scoppio della seconda Guerra Mondiale divenne il mezzo più veloce per le comunicazioni belliche, ma esistevano radio nemiche clandestine, come Radio Vaticana e Radio Londra che raccontavano la verità sugli avvenimenti bellici in atto spesso in modo avventuroso.
La radio nel 1949 diede inizio ad un periodo d’oro delle comunicazioni sotto la sigla della Rai. Negli anni ’50 furono ricostruiti gli impianti di diffusione e nel 1951 fu trasmesso il primo Festival di Sanremo. Tutto iniziò a cambiare durante gli anni Sessanta con le contestazioni giovanili. Ancora una volta la radio servì a diffondere idee, movimenti e propaganda politica di avvenimenti che partono con la Primavera di Praga fino alla guerra del Vietnam.
Le Radio Libere
La radio libere con la loro grande e veloce diffusione determinarono una nuova svolta durante gli anni Settanta. Radio povere che spesso ebbero sede in appartamenti privati. Il loro programma fu quello di diffondere quella musica giovanile snobbata dalla Rai, e non solo, proponendo anche notiziari ed idee politiche. Con gli anni la qualità fu maggiore, i conduttori radiofonici divennero professionisti e le trasmissioni non si fecero più da casa ma in studi molto più grandi. A questo punto non si trattò più di radio libere, ma di radio private. Nel 1982 la Rai lanciò due nuovi canali RaiStereoUno e RaiStereoDue sulle nuove frequenze FM.
Radio Network
Negli anni Novanta si diede il via ad un grande cambiamento. Iniziarono i primi Network, ovvero radio a copertura nazionale. Questo, però, comportò la scomparsa di molte radio locali. Alla fine degli anni Novanta si assistette ad un ulteriore cambiamento grazie ai primi esperimenti in rete. Più precisamente si trattò di trasmissioni in rete (mondo internet). Nacquero così le web radio che potevano essere ascoltate in tutto il mondo via internet.
Il futuro della Radio
Il futuro prossimo della radio è digitale. Oggi la tecnologia è in continua evoluzione e si dedica completamente alla tecnologia digitale. Questa tecnologia si chiama DAB (Digital Audio Broadcasting) o più semplicemente diffusione digitale terrestre. In parallelo a questa tecnologia se ne sta sviluppando molto velocemente anche un’altra, cioè le trasmissioni audio e video su internet.
Questo dove ci porterà? La risposta è semplice, avremo la convergenza e la sinergia tra Internet e il Digital Audio Broadcasting terrestre e la radio scriverà un’altra pagina della sua storia.