Astor Piazzolla – La rivoluzione nel Tango
Se Mozart fu un genio nella musica classica, Astor Piazzolla può essere considerato il suo pari nel tango, uno dei più grandi bandoneonisti del mondo.
Astor Piazzolla nasce in Argentina, ma trascorre gran parte della sua gioventù a New York, dove si trasferisce con la famiglia a partire dal 1925. Il crogiuolo culturale di razze, di lingue, di costume di questa città influenza profondamente la cultura musicale di Astor, portandolo a ricercare nuove strade verso la fusione dei più svariati generi musicali, caratteristica che diverrà, in seguito, colonna portante della sua musica.
Nel 1930 inizia a prendere lezioni di bandoneon dal Maestro Bela Wilda (alunno di Sergej Rachmaninov), perfezionandosi nell’uso di questo strumento adattando composizioni per piano per il bandoneon. Nel 1935 avviene l’incontro che forse cambia radicalmente la vita di Astor Piazzola. A New York incontra Il grande Carlos Gardel (il più famoso interprete di tango nella storia) che lo invita, poco più che teenager, a incidere varie parti musicali per il suo film “El dia que me quieras“.
Il ritorno in Argentina
Nel 1937 Piazzolla ritorna nella sua terra di origine, l’Argentina, in quella fervente città che prende il nome di Buenos Aires e inizia a lavorare come bandeonista e arrangiatore nell’Orchestra di Anibal Troilo, altro grande interprete della musica tango.
Inizia a perfezionare il suo stile musicale con Alberto Ginastera e nel 1946, a soli venticique anni, fonda la sua prima orchestra, continuando anche a comporre musica da concerto e opere da camera e per grande orchestra.
Nel 1952 riceve il premio Empire Tractor, mentre l’anno dopo vince il premio Fabien Sevitzky con la sinfonia “Buenos Aires” e infine, nel 1954 ottiene il premio Menzione dei critici musicali di Buenos Aires per la musica della “Sinfonieta”.
A questo punto Astor Piazzolla decide di andare a studiare musica per un periodo a Parigi e, tornato in Argentina, forma due complessi: “El octeto de Buenos Aires” e “La orquesta de la cordas“. Con queste due formazioni Piazzolla rivoluziona la musica di Buenos Aires attirando verso di sè le più feroci critiche (come sempre accade quando si cerca di fare qualcosa di nuovo) ma questo non lo fa desistere. Boicottato dalle maggiori case discografiche, dalla radio e dalla televisione argentina, Piazzolla si trasferisce a New York nel 1958, dove lavora come arrangiatore. Testardo, dopo due anni ritorna a Buenos Aires e forma un quintetto, sempre più convinto che il tango sia una musica da ascoltare e non da ballare. Tiene concerti, incide dischi e compie numerose tournè in Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Stati Uniti ecc.
Nel 1967 Piazzolla scrive con il poeta Horacio Ferrer la piccola opera “Maria de Buenos Aires”. Più avanti comporrà anche “Tangazo” su richiesta del Maestro Pedro Ignacio Calden’n; “Tango Seis” per i Melos Ensemble e per il violinista Salvatore Accardo “Milonga en Re” .
La Tango-Canzone
La collaborazione con Ferrer continua e per Piazzolla inizia una nuova esperienza musicale: il tango-canzone. Alla fine degli anni ’60 “Balada para un loco” distrugge tutti i record di vendita in Argentina. Questo genere, più adatto al grande pubblico, gli dà la possibilità di aumentare la sua già ben nutrita base di fan; infatti sempre più persone iniziano ad ascoltare la musica di Piazzolla ed ad andare ai suoi concerti.
Nel 1970 decide di ritornare a Parigi e durante il soggiorno francese scrive, sempre con Ferrer, “El pueblo Joven“, che verrà rappresentata per la prima volta in Germania.
Nel 1972, Piazzolla presenta il suo “Noneto” al pubblico italiano e registra per la RAI la trasmissione “TEATRO 10” presentata da Alberto Lupo. Ospite fissa di questa trasmissione, la cantante Mina che innamoratasi della musica di Astor Piazzolla, registra assieme a lui il brano “Balada para mi muerte“.
Astor Piazzolla e il cinema
Nel 1972 Bernardo Bertolucci gli chiede di scrivere la colonna sonora di un suo nuovo film con Marlon Brando, ma Piazzolla impegnato in una serie di concerti al famoso Teatro Colon di Buenos Aires, rifiuta. Il film, ovviamente, “Ultimo Tango a Parigi”.
Piazzolla firmerà numerose colonne sonore tra cui:
- “Enrico IV” di Marco Bellocchio,
- “Cadaveri Eccellenti” di F. Rosi,
- “El Exilio de Gardel” e “Sur” di Fernando Solanas,
- “Twelve Monkeys” di Terry Gillian;
Astor Piazzolla muore a Buenos Aires il 4 Luglio 1992, ma la sua fama è ancora viva; considerato a tutti gli effetti uno dei più grandi compositori del Novecento e le sue opere sono interpretate da numerose orchestre e da famosi musicisti classici e jazzisti.
Astor Piazzolla – Discografia Essenziale
- Sinfonia de Tango (1955)
Tango Progresivo (Octeto Buenos Aires) (1957)
Tango Moderno (Octeto Buenos Aires) (1957)
Tango en Hi-Fi (1957)
Piazzolla interpreta a Piazzolla (1960)
Piazzolla o no Bailable y apiazolado (1961)
Concierto en el Philharmonic Hall de New York (1965)
Historia del Tango Vol 1. La guardia Vieja (1967)
Historia del Tango Vol 2. Epoca Romantica (1967)
Maria de Buenos Aires (1968)
Amelita Baltar interpreta a Piazzolla y Ferrer (1969)
Adi’s Nonino (1969)
Astor Piazzolla con Gerry Mulligan durante la registrazione di Summit-Reunion Cumbre, Milano, ottobre 1974.
Concierto para quinteto (1970)
Pulsacion (1970)
Tango: Zero Hour (1986)
The New Tango (1987) con Gary Burton
Sur (1988) B.O.
La camorra (1989)
The Rough Dancer and the Cyclical Night (Tango Apassionado) (1991)
Five Tango Sensations (1991) con el Kronos Quartet.